pensa troppo ... riflessioni sull' uomo, l' italia... magliano sabina...

venerdì 12 dicembre 2008

BISOGNA FARSI SENTIRE

Ho chiesto ad una persona di sinistra le motivazioni dello sciopero generale… ho ottenuto questa risposta.

Farsi sentire da chi?
Che la nostra classe dirigente sia all’ oscuro della crisi?
Rimango basito.

Sono un Qualunquista, è vero, ma ho ancora fiducia nell’ intelligenza delle persone.
Possibile che nessuno si sia accorto che in un simile periodo di congiuntura una tale manifestazione è un regalo ai “padroni” che risparmiano una giornata di lavoro?
Possibile che nessuno capisca che interrompere la produzione per un giorno, in un momento in cui gli ordinativi sono in forte regressione è un vantaggio per i bilanci che per un giorno non vedono aumentare le scorte di magazzino?
Possibile che nessuno si domandi come mai è stato scelto un venerdì per questa manifestazione?
Possibile che nessuno si sia accorto che questa manifestazione è come darsi un colpo sui genitali perché si hanno problemi erettili?

Non è questo il modo per fronteggiare la crisi.
Non è questo il modo “per farsi sentire”.
Questa è solo un’ altra strumentalizzazione.

Qualcuno mi citi un altro stato dove sia stato organizzato uno sciopero generale…

Solo noi siamo disposti a rinunciare ai soldi di una giornata di paga per… protestare contro il rischio di non averla affatto, la paga.

Vi prego ditemi che c’ è ancora chi usa la sua testa e non crede alle sirene, anche se hanno la coda alla vaccinara.

martedì 25 novembre 2008

SULLE PROSSIME ELEZIONI

Nulla cambierà
Non bastano le buone intenzioni a cambiar le cose.
Certo è vero, senza iniziativa non si va da nessuna parte e un viaggio comincia con il primo passo, ma dal mio cantuccio osservo i due schieramenti (due solo per adesso, perché prevedo che correranno in tre) cominciare le prime schermaglie elettorali e ciò che vedo mi rende perplesso.
Si, sono perplesso, perchè la processione che si sta avviando verso l’ altare politico è la solita che ogni volta si ripete.
Anch’ io avvero l’ esigenza di cambiamento di parte della popolazione ma questa urgenza sobbole in rancori che rischiano di apparire personalistici e autolesionisti
La campagna ricomincia ad alzare toni e volumi.
Il momento storico è grave, la crisi strusciante che serpeggia nel mondo si sta insinuando anche nelle nostre realtà… e sebbene io non creda che le cause di questa crisi siano imputabili a Berlusconi, non vedo da quest’ ultimo una lineare e chiara guida che traghetti oltre la tempesta.
Trovo alcuni suoi interventi solo palliativi ed “antiinfiammatori”, ci sarebbe da “far cura di antibiotici”…
Io credo che si possa amministrare bene localmente prescindendo dalla politica nazionale.
A livello locale, per me. le bandiere politiche sono solo orpelli che adornano le segreterie di partito.
Definire un ‘amministrazione comunale di destra o di sinistra serve solo a dare maggior peso a livelli superiori ai vari coordinamenti dei partiti.
E sostanzialmente da Qualunquista credo che parte delle cause dei nostri problemi siano i partiti.
Ma davvero c’ è chi crede che ci siano partiti che vogliono il bene del paese e partiti che anelino la suaa rovina?
Io penso che Hitler sia scivolato in quell’ orrore assoluto che è stato il suo regime nel tentativo di perseguire quello che credeva essere il bene della Germania.
Come credo che le decine di milioni di morti, vittime dei regimi comunisti siiano state vittime immolate sull’ altare di quella che i Vari Stalin, Pot Pot etc credessero essere una “giusta” ragione superiore.
ATTENZIONE, io condanno entrambe e senza nessuna possibilità di scusante, ma quel che intendo è che tutti i partiti, tutte le associazioni politiche, tutti i movimenti siano convinti di essere nel giusto quando inseguono il loro ideale e tutti i suddetti commettono l ‘errore di credere che la loro sia l’ unica via.
E se ciò è sbagliato “ai massimi livelli” è ridicolo nel contesto locale. Chi amministra un paese delle ridotte dimensioni quali ha il nostro, deve essere pronto ad interrogarsi ed a chiedersi se quello che chi non ha raggiunto la maggioranza (badate bene, non ho detto opposizione) propugna sia sbagliato o no. Come chi no ha raggiunto la maggioranza deve superare la sconfitta e chiedersi se chi è in giunta possa anche fare qualcosa di corretto.
In un piccolo paese come il nostro, dove possiamo toccare con mano la realtà degli interventi amministrativi si deve avere il coraggio di ammettere i propri errori ma anche di dare i giusti meriti alle cose buone.
Si deve riuscire a comprendere che l’ ostello è stato un fallimento ed individuarne una riqualificazione, ma si deve anche capire che quel fallimento è frutto della “buona intenzione” di utilizzare dei finanziamenti che altrimenti sarebbero andati persi (si persi perché con certe cose funziona così… o si sprecano per costruire qualcosa o si sprecano per non costruire qualcosa. Se si costruisce qualcosa perlomeno c’ è sempre la speranza che torni utile… prima o poi)
Si deve riconoscere che la popolazione non vuole discariche o impianti di compostaggio, (non nel loro giardino perlomeno… in Italia funziona così in Germania pagherebbero per avere un termovalorizzatore moderno e ecologicamente ineccepibile… ma sappiamo tutti che sull’ ineccepibilità italiana cì è molto da dibattere).Al tempo stesso si deve comprendere che chi aveva propugnato simili installazioni non lo aveva fatto con la segreta intenzione di avvelenare le nostre terre e le nostre acque ma nella convinzione di fare “bene” al paese.
A malincuore (scherzo Carlo :)) mi trovo a dover dar ragione su un punto al Sig. Gasperini… sarebbe ora che i Savonarola smettessero di (ri-ri-ri)gridare i peccati altrui e che la Chiesa smettesse di auspicare la loro messa al rogo…
Sarebbe ora che si cercasse un ‘ unità d’ intenti.
Non è difficile trovarla:
il bene di Magliano.
Ma purtroppo finora ho rivisto solo la vecchia processione e temo fortemente che passata quella, il Santo sarà sull’ altare, e con le sue tre dita ci saluterà immoto e immutabile come sempre.
Il nostro paese sarà ancora un vecchio disteso e abbandonato.
Ho paura che… nulla cambierà.

lunedì 17 novembre 2008

Terne, Narne e dintorne

La posizione del nostro amato Maglian Sabina è sempre stata una delle sue peculiarità.
Ai margini geografici della provincia di Rieti e sospesa tra quelle di Roma, Viterbo e Terni.
Non abbiamo mai sentito la “presenza “della nostra provincia ed abbiamo sempre invidiato le altre realtà.
Ma siamo davvero sicuri che la nostra invidia sia meritata?
La provincia di Viterbo vive annosi problemi di gestione, basta guardare la Talete e dal punto di burocratico è soffocata dall’ elefantiasi dei suoi infiniti apparati.
La provincia di Roma appare destinata alla scomparsa, sommersa dalla realtà metropolitana della capitale.
Terni sembra ad un primo sguardo la più meritevole di attenzione.
Ma…
C’ è sempre qualcosa dietro.
Sebbene la città di Terni sia come risorta a nuova vita grazie ad una serie di pregevoli interventi urbanistici e nonostante le infrastrutture pubbliche siano abbastanza funzionali ed efficaci l’ uomoqualunque non è convinto del tutto dell' accoglienza che il nostro corteggiamento potrebbe ricevere.
Pare che nell’ ottica di una razionalizzazione dell’ esercizio l’ ospedale di Narni sia in procinto di trasformarsi in presidio di P.S..
Perché, vista l ‘intenzione di ridimensionare una struttura già esistente, dovrebbero interessarsi alle sorti del nostro nosocomio?
Inoltre, la “marginalità” che ha lesionato i rapporti con la nostra attuale provincia si ripresenterebbe solo in parte attenuata con Terni.
Passeremmo da essere l’ ultimo avamposto del reatino ad essere l’ ultimo avamposto del ternano.
E “li problemi sarebbero tutti li nostri...sci...sci”!

giovedì 6 novembre 2008

“Ci son più cose in cielo e in terra che nella fantasia degli uomini.”


Sembra quasi che la realtà maglianese peschi a piene mani dalla fantasia degli autori televisivi.
La ventilata ipotesi di un appuntamento sotto le lenzuola ha scatenato le ire della “talpa”.
Forse irritato dall’ impossibilità d’ un “menage a trois” qualche personaggio sta cercando d’ impedire che avvenga questa unione.

“Questo matrimonio non s’ ha da fare”

Con la tenacia che solo il piccolo roditore solitario e sotterraneo suo omonimo detiene,la nostra “talpa” scava e dissemina dubbi che, per quanto legittimi, ad un uomo qualunque possono sembrare utilizzati in maniera strumentale per boicottare il lavoro del “gruppo”.

Ora, sebbene qualche perplessità su una simile unione è stata da me già espressa, l ‘improvviso interesse di alcuni personaggi per la “virtù” di movimenti che fino a poco tempo addietro avevano apertamente osteggiato, incuriosisce.

Sembra quasi che dopo aver tirato le trecce della bambina carina del banco davanti, accertatosi del fallito corteggiamento ci si voglia assicurare che non si fidanzi con nessun altro.

Altrimenti lo si dice alla maestra.

mercoledì 5 novembre 2008

Strani compagni di letto

Sull’ isola dei Famosi il bidello che non vorreste mai nella scuola dei vostri figli, finisce nel letto della De Blank, complici lo spazio ristretto e la forzata intimità che ne deriva.
A Magliano di ristretto c’ è il tempo a disposizione per prepararsi alle prossime amministrative ma il rischio di assistere ad uno spettacolo simile è altissimo.

Nel nostro particolarissimo paese determinate alleanze non hanno mai pagato, e se a livello nazionale si ottengono certi numeri, quando la crocetta va messa su schede a più corto raggio determinate considerazioni non valgono.
Come non pagano atteggiamenti troppo vigorosi che agli occhi dei nostri concittadini scatenano ridde di ipotesi dietrologiste.
Del resto siamo famosi per le chiacchiere e le supposizioni che si fanno sotto il campanile “de piazza”.

Attenzione quindi a chi si sceglie come compagno di letto: il bidello ha scoperto che la contessa dei suoi sogni russa come un trombone, la contessa che il litigioso bidello ha i piedi freddi

Ma che stiano attenti anche quelli che dormono (da soli) sugli allori… mai come questa volta il mosto ribolle… se mi passate la metafora in tema col periodo dell’ anno.

Qualsiasi sarà il risultato di questa "vinazione" ci sarà qualcuno che dal suo cantuccio riuscirà comunque a dire che lui aveva previsto tutto.
E lo dirà a tutti....

lunedì 27 ottobre 2008

per una volta copiamo...

Su segnalazione di un lettore riceviamo e pubblichiamo:





L’ITALIA IMMOBILE: MA PERCHÉ?I

In un pregevole articolo sul “Corriere della Sera” dal titolo “L’Italia Immobile”, Ernesto Galli della Loggia descrive “Un Paese fermo”, incapace di portare a termine le riforme di cui discute da decenni e di realizzare le grandi opere pubbliche. La ragione è questa: “siamo una società prigioniera del passato… che ama crogiolarsi sempre negli stessi discorsi, nelle stesse contrapposizioni, nelle stesse dispute, assistere sempre allo spettacolo degli stessi gesti e degli stessi attori…”, che “fugge come la peste ogni rottura e conflitto veri”.

Però, dire che la società è prigioniera del passato è un altro modo per dire che si tratta di una società immobile. Il punto è: perché è immobile?

Si possono azzardare alcune ipotesi. L’Italia ha tendenza ad importare le grandi rivoluzioni intellettuali e ad esagerarle. La più grande rivoluzione dei tempi moderni è quella francese ma è nel nostro paese che il giacobinismo è ancora vivo, prima sotto il nome di comunismo, poi sotto quello di giustizialismo. Il Sessantotto fu inventato negli Stati Uniti e portato alla sua massima espressione pubblicitaria in Francia ma solo in Italia è ancora una categoria vivente dello spirito. C’è gente che dice “ho fatto il Sessantotto” come dicesse ho combattuto la battaglia di Maratona. I principi di quel movimento – l’antiautoritarismo sciocco, l’egualitarismo utopico, l’ignoranza accoppiata al diritto alla promozione - sono ancora validi per la maggior parte delle persone. Un altro fenomeno importato, quello ecologista, da noi è diventato mania e paralisi programmatica. Da un comunismo che si voleva, almeno a parole, “progressista” si è passati ad una mentalità “regressista”. L’ideale è andare a piedi e mangiare patate biologiche.

L’Italia è così convinta di essere al massimo livello di tutto da essere incapace di correggersi. Da noi la fine del comunismo non è nata da una riflessione sui pessimi risultati da esso raggiunti, ma dalla sua insostenibilità internazionale. Quando in tutto il mondo occidentale esso è rovinato a terra sotto l’enorme nuvola di polvere del Muro di Berlino, in Italia ci si è aggrappati al passato. Si sono strizzati gli occhi sulla realtà, pur di non cambiare. La falce e il martello sono stati abbandonati solo quando hanno fatto l’effetto di un calesse in una pista di formula uno. Cioè quando non sono stati più di moda.

La novità successiva, da un lato apparentemente a-partitica, dall’altro capace di salvare il nocciolo del comunismo, è stata l’ambientalismo. Questo, essendo d’importazione, è stato ovviamente spinto ad estremi altrove inconcepibili. Ci si è eroicamente battuti contro la TAV, contro l’energia nucleare, contro le nuove strade, contro il Ponte sullo Stretto, perfino contro il Mose che potrebbe salvare Venezia. Contro tutto, come scrive Galli Della Loggia. Si sono risparmiate le lampadine perché servono alle serate mondane nei salotti buoni.

Un ulteriore motivo per l’immobilità italiana è l’estrema faziosità politica. Se il governo propone di fare qualcosa, la metà del Paese che l’avversa non si chiede se sia giusta o no, si chiede se c’è un motivo deteriore, per farla. Il Ponte faciliterebbe e accelererebbe la traversata dello Stretto? No, se vogliono farlo è per dare soldi alla Mafia che sicuramente lucrerebbe sui lavori. Una riforma della giustizia renderebbe meno scandalosi i tempi dei processi? La prima cosa da vedere è se per caso non favorisca Berlusconi. Questa mentalità è così radicata che ormai è divenuta preconcetto: qualunque iniziativa di qualunque maggioranza non può che avere motivazioni criminali e risultati disastrosi. Come muoversi, a questo punto, avendo per giunta alleati timidi e nemici spietati? Meglio l’immobilità.

Parecchi politici si saranno certamente resi conto che gli italiani sarebbero contenti di vedere un governo coraggioso. Lo si vede in questi giorni con la popolarità di Berlusconi. Ma lo stesso Cavaliere di Arcore ha potuto fare quello che sta facendo perché – grazie al suo enorme carisma e al sostegno che gli hanno dato gli italiani nel 2008 - da un lato ha inglobato Alleanza Nazionale, dall’altro ha eliminato Casini e i suoi accoliti. I frenatori del convoglio. E questo richiede un’ultima spiegazione.I costituenti, per evitare che il nostro Primo Ministro potesse ancora chiamarsi Benito Mussolini, gli hanno tolto tutti i poteri. È stato come se, per evitare che un guidatore commettesse eccessi di velocità, si fosse tolto l’acceleratore. Il governo è stato svirilizzato. La Costituzione, con la proporzionale pura e un esecutivo imbelle, è come se avesse teso all’ingovernabilità. Si è passati dalle pose gladiatorie e ridicole di Mussolini a un paese succubo della piazza, delle sue ubbie e delle sue fazioni. Lo stesso Parlamento ha troppo spesso dato lo spettacolo di un’anarchia imbelle e parolaia. E da questo, ovviamente, è nato l’immobilismo. Per giunta, il partito rivoluzionario per definizione, quello comunista, è stato per decenni il guardiano più inflessibile dello statu quo: quando si è parlato di modificare la Costituzione, divenuta un totem, è sempre stato pronto a difendere il primo diritto attribuito a tutti: quello di dire di no.

Gli italiani non si chiedono in che modo possano andare incontro al futuro o in che modo possano migliorare la propria situazione: ormai sono soltanto sessanta milioni di campioni di sopravvivenza.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

giovedì 16 ottobre 2008

mhh...

Il Presidente Marrazzo è venuto a trovarci.
Indubbiamente ha avuto coraggio.

Forse è stato più spinto dalla minaccia di secessione e dalla vicinanza delle amministrative che dalla consapevolezza della necessità di un suo intervento nelle delicate questioni che stanno perturbando la tranquillità della nostra cittadina.

Ora ha preso impegni e fatto promesse.

Veramente, non ho capito esattamente quali, ma qualche cosa ha detto.
Mi auguro che serva a qualcosa e che non sia un nuovo spot elettorale e basta.
Abbiamo bisogno di fatti e non di pugn…

Come giustamente dice quel noto assessore romagnolo che vorrei tanto amministrasse magliano.
Almeno rideremmo di più.

giovedì 9 ottobre 2008

La gallina dalla uova d' oro


È scoppiata la bolla speculativa sulla quale galleggiava il castello di carte dell’ economia mondiale.
Mentre ancora i nostri politici si scannavano (in piazza) sulle verità dogmatiche dei sistemi capitalistici o comunisti, alcuni geni finanziari s’ inventavano un sistema fondato sulla regola base del prestigiatore:
Distrarre il pubblico.
E si miei cari amici.
Questi novelli Houdinì, creavano bond, fond, united linked e chi più ne ha ne metta articolati come scatole cinesi.
Fondi che investivano in altri fondi che a loro volta compravano azioni di altri fondi che erano creati grazie alla vendita allo scoperto del debito irriscuotibile di poveri cristi privi di reddito.
E come giustificano la caduta delle borse mondiale?
Con il crollo della fiducia degli investitori.
Ma quale crollo di fiducia!
Semplicemente gli investitori hanno scoperto il trucco del mago e di conseguenza lo spettacolo ha perso il suo fascino. Quello che prima era magia adesso ai loro occhi è solo una truffaldina prova di abilità.
Hanno ucciso la loro gallina dalle uova d’ oro. Troppa ingordigia.
Personalmente ho tolto i miei (pochi) risparmi già da tre mesi, quando tutti i grandi magnati invitavano alla calma e cercavano di tranquillizzare gli operatori del settore.
Avevo chiesto in che maniera erano strutturati i miei fondi e nessuno mi aveva saputo spiegare.
Alla quarta scatola cinese mi sono fermato ed ho detto ok ridatemi i soldi.
Adesso li ho messi al sicuro, sotto una mattonella.

mercoledì 1 ottobre 2008

Mi vien da ridere


Siamo un paese di paradossi.
La crisi economica investe i mercati internazionali, le banche sono all’ asfittica ricerca di fondi e liquidità, dovrebbero quindi aumentare i tassi d’ interesse sui nostri conti corrente e libretti di risparmio. Io prendo lo 0,15% e non al netto delle imposte di bollo.
Il mercato della telefonia fissa è stato liberalizzato… fino all’ ultimo miglio. E i prezzi sono ancora tra i più alti d’Europa.
Le assicurazioni sono care e non pagano perché la gente tenta di truffarle, la gente tenta di truffarle per ottenere il giusto.
Il libero mercato dell’ energia e dei carburanti, doveva portare vantaggi ai consumatori, invece ha portato alla creazione di cartelli sempre più solidi. Quaresma lo pago io con i mie (rari) pieni.
C’ è in giro una sensazione sempre più diffusa di povertà, in Argentina sarebbe stato il tracollo, in America ci sarebbe stata una catena ininterrotta di yuppies suicidi, noi Italiani continuiamo a risparmiare. Anche se ci danno lo 0,15%.
Si fanno indagini, si dispongono sequestri, centinaia di migliaia di euro di spese legali per impedire un traffico illecito di materiale inquinante. E poi si lascia lo stesso materiale a percolare...
Ma tenetene dei campioni e levate dai c…. quella merda! Le spese le imputerete poi!
Gli ospedali sono una voragine aperta sui conti della sanità pubblica e quando si ha un reparto funzionante lo si “riorganizza”....
Ma pensate a riorganizzare il vostro cervello!
Ci si lamenta che alcune opere pubbliche possono favorire interessi personali?
È questo che devono fare, devono favorire gli interessi personali, ma del più alto numero possibile di persone!
Siamo un popolo assurdo.
Di Pietro, per far chiarezza su alcuni conti, ha fermato talmente tanti cantieri pubblici che ha bruciato in affitti di macchinari, giornate di lavoro pagate a operosi piccoli ragionieri umpa-lumpa chini su polverosi libri mastri alla ricerca dello storno perduto, interssi su prestiti alla imprese il triplo (stima per difetto ndr) di quello che veniva ritenuto speso in eccesso.
Tangentopoli, inconcepibilmente è stata la rovina del sistema italiano.
Prima mangiavano, ma mangiavano tutti.
Quello è stato un colpo assestato non all’ illegalità ma un un sistema economico deviato ma funzionale. Adesso si pagano lo stesso tangenti, ma in modo più intelligente e l' economia ristagna...
Avrebbero dovuto arrivare fino in fondo.
È mai possibile che dobbiamo indignarci di fronte agli scandali che portano alla luce Striscia o le Iene. Dovremmo indignarci verso gli stessi illeciti scoperti dalla GdF.
Ci vuole un genio per capire che se uno è un nullatenente non può avere uno yacht, o che se un libero professionista guadagna 20000 € l’ anno, ma la moglie ha intestata una villa da favola, forse è un evasore?
Sono sempre più sconcertato.
Il nostro è un paese dove si decide per legge che in una strada si deve andare a 70 all’ ora e poi bisogna avvertire con cartelli aprova d' avvocato che chi infrange quella legge può essere punito. C’ è il limite, è sufficiente quello! Lo devo rispettare.
E i limiti… i nostri limiti sono ancora quelli di quando le automobili andavano a 80 all’ ora e avevano una frenata di 1 chilometro.
O producete macchine che vanno più piano o alzate i limiti!
Un ultimo sassolino.
Se chi si prostituisce provoca intralcio al traffico, perché non gli tolgono i punti dalla patente?
Così finiamo in bellezza...




venerdì 26 settembre 2008

Sulla coerenza


Mi sono interrogato molto sul significato che si può dare alla parola “coerenza” nei vari ambiti in cui può essere utilizzata: vita, politica, credo religioso… e, perché no, fede calcistica.
Confesso di avere le idee un po’ confuse al riguardo.
Per definizione sarebbe coerente colui che prosegue per il suo cammino senza tentennamenti per tutta la durata della sua esistenza.
...

Non sono un uomo coerente.

...
Tranne calcisticamente.

Troppe volte ho messo in discussione le mie idee, ne ho trovato le falle, le ho cambiate, rivisitate, abbandonate totalmente per passare a concetti anche profondamente diversi.
A volte diametralmente opposti.
Soprattutto in politica.
Solo oggi però sento di avere la maturità necessaria per riconoscere che nel caso del fallimento d’ una idea si debba avere l’ umiltà necessaria per rimettersi in gioco e cominciare da capo a meditare un proprio pensiero o percorso.
Quindi sono un incoerente.
È un difetto?
Non lo so.
Certi giorni penso di sì, certe volte mi convinco del contrario.
Sono incoerente anche in questo.
Di certo però, questa mio difetto (???) mi concede la possibilità di imparare da i miei errori.
Questo mio difetto mi consente di mettermi continuamente in discussione, di non avere verità assolute e dogmatiche, di liberarmi da kantiani occhiali che molte volte invece di aiutarci a vedere distorcono la nostra percezione della realtà.
E ai miei occhi questo e un giusto modo di approcciare le problematiche e la vita stessa.
Può dunque da un sì tale esecrabile difetto nacere una qualche qualità?
Credo di si.
Credo fermamente che, se correttamente indirizzata, una “certa incoerenza” sia un mezzo pregio, forse “padre di una qualità minore”.

Più leggo alcune affermazioni più vorrei che ci fosse più gente piena di “difetti” in giro.
Ci sono troppe persone coerenti, che dalle loro cattedre s’ arrogano il diritto d’ insegnare il “loro verbo".

Se non riescono a "peggiorarsi" almeno un pò che almeno tacciano ogni tanto.


martedì 23 settembre 2008

!

Ho appena finito un giro dei post maglianesi.
Una volta commentavo, qualche volta ancora lo faccio, ma la maggior parte delle volte devo tapparmi la bocca.
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà agli amici di Sabinamente.
La tracotanza di alcuni elementi , la poca furbizia di altri che cadono in trappole scientificamente disseminate al fine di provocare gazzarra e alimentare dissidi, stanno inficiando l’ indubbio sforzo dei componenti della loro associazione di produrre libera informazione e di tentare di coinvolgere il maggior numero possibile di persone nella vita sociale ed amministrativa di Magliano.
E questo mi riporta ad un tema fondamentale per l’ uomo.

La libertà

Questi ragazzi, il cui scopo dichiarato come associazione è quello di smuovere le coscienze sopite, di promuovere cultura, di contro-informare o semplicemente di creare un momento di aggregazione per delle persone, si stanno nel tempo impegnando in iniziative che HANNO IL DIRITTO DI PATROCINARE E PROMUOVERE NEL MODO CHE RITENGONO PIU’ OPPORTUNO anche se queste iniziative possono avere contenuti politici.
Gli inutili schiamazzi, le illazioni e addirittura le minacce che si stanno ultimamente alternando sulle pagine del loro blog sono la dimostrazione di come l’ astinenza da carica politica, la voglia di protagonismo, la malafede di alcuni personaggi crea anche a livello locale i presupposti per una dequalificazione del fine ultimo della politica e della vita sociale.
Fine ultimo che dovrebbe essere il perseguimento della libertà e della felicità individuale.
E’ LORO DIRITTO SCEGLIERE GLI INTERLOCUTORI CUI RIVOLGERSI E MODI IN CUI FARLO.
Vorrei invitare i maestri di vita, i delatori, i seminatori di zizzania, i franchi tiratori e tutti quelli che continuano a polemizzare in modo sterile e distruttivo al solo scopo di dar aria ai loro denti, a tacere e a riflettere in modo più approfondito su chi deve imparare da chi.
Ovviamente questo invito lo faccio dal mio blog, e poiché io non ho iniziative in corso, non ho una faccia pubblica da difendere, neanche un nome e cognome da preservare posso anche censurare i commenti di quelli a cui “avrò toccato un nervetto scoperto”.
RAGAZZI VI AUGURO COL CUORE CHE LA VOSTRA VOGLIA D’ IMPEGNO DURI IL PIÙ A LUNGO POSSIBILE.
In bocca al lupo.

venerdì 19 settembre 2008

LA TALPA


Feudo scomodo fin dalla sua fondazione Magliano, è nuovamente vittima di un tentativo di ingabbiare e svilire le sue potenzialità.
Il Marini è, dal punto di vista occupazionale, una delle maggiori realtà del circondario ed una struttura che ha delle potenzialità inespresse enormi
Sia il complesso di edifici in sé, sia l’ ubicazione geografica (la vicinanza con uno dei “punti caldi” della viabilità nazionale) dovrebbero sollecitare i nostri amministratori verso una più attenta valutazione degli interventi. Ovvero dovrebbero pesare favorevolmente verso una EFFETTIVA riqualificazione del nosocomio.
Il territorio sabino per la sua conformazione geomorfica non consente spostamenti tempestivi verso il suo capoluogo, per questo nonostante una scarsa ”promozione” il nostro ospedale ha raccolto e soddisfatto le esigenze di cura di maggior parte dei comuni limitrofi.
Nonostante ciò ha visto nel corso degli anni l’ evolversi di una serie di tagli di chirurgica precisione.
Dalla chiusura del reparto di ostetricia, funzionale e funzionante per decenni, al reparto di ortopedia un tempo rinomato per la presenza di medici seri e competenti, per arrivare all’ unità di oculistica che attraeva pazienti anche da altre regioni, troppe opportunità di “buona-sanità” sono cadute vittime del bisturi amministrativo.
La miopia di una certa classe dirigente minaccia seriamente il futuro del nostro ospedale.

venerdì 12 settembre 2008

Sanità ad orologeria


Poteva essere un centro d’ eccellenza.
Nel tempo ci siamo fatti scippare fior di dottori, abbiamo visto la chiusura di reparti e subito tagli ai finanziamenti ed al personale ingiustificati.
Avremmo una vicinanza strategica con l’ autostrada, un pronto soccorso efficiente, un reparto di rianimazione funzionale, un reparto di traumatologia ed ortopedia efficace troverebbero solo in questo una più che valida giustificazione.
Ma non sono io a dover cercare soluzioni.
Lo avrebbe dovuto fare quella classe politica che troppe volte è venuta a chiederci voti.
E non per fare qualcosa per noi maglianesi ma per fare qualcosa per tutta la Sabina e parte della Tuscia.
Poche cittadine, pochissimi paesi, hanno strutture dalle potenzialità quali caratterizzano il nostro Ospedale.
Poteva essere un centro d’ eccellenza.
Invece.. .
Eppure nei dintorni le altre strutture non hanno nulla da farsi invidiare.
Basterebbe che Marrazzo andasse un giorno in visita all’ Andosilla per rendersene conto.

lunedì 8 settembre 2008

SCUSATEMI

MI SONO ACCORTO CHE PER COMMENTARE, I MIEI POST BISOGNAVA INSERIRE IL CODICE DI VERIFICA.

CHIEDO SCUSA AGLI AMICI LIBERI PENSATORI PER AVER LIMITATO IN QUESTO MODO LA LIBERA ESPRESSIONE DEI LORO PENSIERI.

OVVIAMENTE HO GIA' PROVVEDUTO ALLA RIMOZIONE DI QUEL FILTRO.

mercoledì 3 settembre 2008

VOTA ANTONIO, VOTA ANTONIO


Eurospin :

Non entro nel merito della questione, non ho letto gli atti e non sono preparato abbastanza per giudicare la legittimità dei provvedimenti adottati.
Credo nella buona fede degli amministratori.
…Anche se ne deploro l’ eventuale eccessiva leggerezza….
La trama però s’ infittisce e daripicca paesana, il caso Eurospin diventava un “affaire” regionale.
Perché?
Presto detto:
Il popolo moglianese si è schierato apertamente e subito sono accorsi i politici a gettarsi sul carro di Tespi.
Del resto cavalcando l’ ondata emotiva della discarica prima, della masan poi,, fior di politiconi sono riusciti ad essere eletti nei banchi di giunte varie.
Quale ghiotta occasione per cercare consenso elettorale una nuova crociata da patrocinare!
Gli X-Factor per un perfetto cavallo da battaglia ci sono tutti:
il dramma dei lavoratori che rischiano il posto
la popolazione affamata
un “nemico” ricco, cattivo ed antipatico
E…
oltretutto se dovesse andar male si può sempre scaricare la colpa sull’ insensibile PM o su vizi non sanabili sulle varianti della 167.
Che questi politichelli siano solo alla ricerca di qualcuno che tiri loro l’ EUROSPRINT?
RESTA INTESO CHE I LAVORATORI HANNO TUTTO IL MIO APPOGGIO
... COMPLETAMENTE DISINTERESSATO, IO NON MI PRESENTERO' A NESSUNA ELEZIONE..
Alla prossima miei cari liberi pensatori...

lunedì 1 settembre 2008

ANONIMA SEQUESTRI

Mi chiedo se sia stato troppo sollecito il PM che ha predisposto il sequestro del supermercato Eurospin
Che sia stato perpetrato un illecito è ancora da dimostrare, cosa avrebbe potuto inquinare le prove dell’ abuso edilizio? Dei folletti che nottetempo avrebbero provveduto allo spostamento del negozio?
Mi rammarico ancora una volta di questa Italia a due velocità, dove per un piccolo cittadino occorrono anni per essere presi in considerazione da un togato ma se si hanno le giuste conoscenze…

mercoledì 27 agosto 2008

L' ERBA DEL VICINO


La fuga ha sempre il suo fascino.
Chi non ricorda le avventure del Conte di Montecristo o le leggendarie gesta sportive del grande Pantani.
l' attrattiva della fuga è innegabile ma le fughe hanno un difetto di non poco conto: se ne ricordano solo quelle che hanno avuto successo.
Per ogni Papillon che è riuscito a ritrovare la libertà, per ogni Merckx che è riuscito a staccare il gruppone c’è un detenuto immolato sul filo spinato del muro di cinta e un anonimo folle inchiodato sui pedali.
In politica la fuga premia ancora meno.
Se i treni ritardano non si deve cambiare stazione si devono cambiare i ferrovieri.
Forse basterebbe cambiare gli interlocutori nei uffici provinciali..
L’ erba del vicino a volte non è più verde, ha solo bisogno di essere tagliata con più urgenza e maggior cura di quella del nostro giardino.

giovedì 14 agosto 2008

FERRAGOSTO


Mille e non più mille.
In barba a catastrofiche profezie abbiamo superato indenni date dal mistico fascino.
L’ anno mille, il 1984, 1 gennaio 2000, ma c’ è ancora una data che ci schiavizza:
il 15 agosto.
E la cosa più avvilente è che questa non è un appuntamento temporale che si dovrebbe verificare una sola volta, come potrebbe essere il 2012 maya, ma è una un infausto giorno che puntualmente si ripresenta ogni anno.
“Il villeggiante mannaro”
In questa specifica rotazione sull’ asse del nostro globoide, milioni di zombizzati lavoratori vengono costretti ad assentarsi dai rispettivi siti produttivi, riversarsi in intasate autostrade e tangenziali e vedere i loro risparmi sacrificati sull’ altare d’ un faticoso riposo forzato.
Ma da dove nasce quella che potremmo chiamare “La maledizione della ferie imposte”?
Ormai un secolo orsono dei misteriosi seguaci del Culto del Progresso, decisero che in questa precisa congiunzione astrale la Fabbrica dell’ Automobile di Torino dovesse rimanere chiusa per consentire il riposo degli operai (ed anche per consentire agli operai di utilizzare i mostruosi carri senza cavalli che ivi venivano prodotti).
Fin qui nulla da eccepire.
Se non fosse che altri sacerdoti di culti minori seguirono l ‘esempio e agevolati in questi da integralisti del Sacro Diritto Cieco (sindacalisti miopi) consolidarono nel tempo attraverso un imposta sacralizzazione questa scellerata consuetudine.
Ora vi starete chiedendo, se non siete anche voi impegnati nel pellegrinaggio impostato da questa pratica devozionale, ma che caspita va farneticando l’ uomo qualunque?
Vi siete mai chiesti del perché esiste “l’ alta stagione”?
A causa del ferragosto saremo condannati in eterno a pagare il doppio per poter fruire del nostro meritato riposo. Perché chi non santifica il 15 agosto e condannato all’ inferno del disservizio totale.
Buone ferie ragazzi.

sabato 26 luglio 2008

L' UOMO INVISIBILE


Il pregio principale dei blog è l’ anonimato che consente ai suoi fruitori.
Anonimato che in un mondo perfetto dovrebbe permettere a chi scrive di poter esprimere in totale libertà i propri pensieri, consentendo lo scambio di idee non più viziate da costringenti vincoli sociali con altri anonimi liberi pensatori.
Il web è il luogo ideale dove chiunque può diventare qualunque cosa, io ad esempio scrivo e mi arrogo il diritto di filosofeggiare. Qualcuno può esprimere una creatività che magari per motivi contingenti non riesce ad esprimere nella realtà.
Stupendo, stimolante.
Ma (c’è sempre un ma), come nel film, qualcuno approfitta di questo dono dell’ invisibilità per scatenare tutte le sue più meschine pulsioni. Ed ecco che dall’ ombra lancia strali verbali ed accuse velenose, non risparmiando turpiloquio ed offese personali. Rintanati nei loro cantucci bui queste persone, invece di contribuire al progresso della discussione, contribuiscono all’ involuzione dell’ uomo.

Peccato, al solito l’ eticità del mezzo è nell’ utilizzatore del mezzo medesimo.

Ma attenzione cari uomini invisibili, nel film il protagonista finisce male....

domenica 20 luglio 2008

LA QUADRATURA DEL CERCHIO


la geometria nacque nell’ antico Egitto per l’ esigenza di ridefinire i confini degli appezzamenti di terreno dopo le piene del Nilo.
Si, perché quando il Nilo fuoriusciva dagli argini , ricopriva il terreno di un fertilissimo strato di limo ma nel contempo cancellava i termini di confine apposti dagli agricoltori.
Così nacque la figura del geo-metra, cioè di colui che misura la terra, il cui compito specifico era quello di ridisegnare gli appezzamenti per evitare drammatiche (a volte) discussioni.
A Magliano il Nilo non c’è. Le drammatiche discussioni si.
E di geometri ne avremmo veramente bisogno.
Non fosse altro perché il limo che tracima da alcune bocche (o penne) spesso cancella i giusti confini delle discussioni.
Sarebbe allora opportuno che la nostra amministrazione, la nostra opposizione i vari movimenti e associazioni o le onnipresenti “forze politiche” si coordinassero per far sentire realmente una voce unitaria in provincia.
Invece di perdersi in dissonanti assoli sulle arie di “è colpa di Berlusconi”, “è colpa del Sindaco”, ”è colpa del Destino…” si canti il “Nessun dorma” e si cerchi una strategia comune per risolvere questo annoso problema.
Prima si riportano le armenti nell’ ovile, poi si chiude il cancello, dopo si cerca la mano che l’ aveva lasciato aperto.
Altrimenti, nel frattempo, i lupi banchettano.
Nei “refrigeri” dell’ ombra di amicizie importanti.
Non avranno una piazza ma stanno prendendo tutte le scuole….

lunedì 7 luglio 2008

"ARSENICO E VECCHI MERLETTI"


Imperversa la mania del giallo estivo a Magliano Sabina, tra antichi rancori, nuovi veleni e vecchi ricami.. I presupposti del romanzo ci sono tutti:
giovani di belle speranze accusati ingiustamente, complotti presunti, complotti presumibili, pettegolezzi, voci fondate, voci affondanti, crimini, misfatti e quant’ altro ci possa aspettare. Come vuole la narrativa accada in una insospettabile, placida cittadina.
Chi rischia di uscirne malconcio, PURTROPPO, sono dei poveri ragazzi che hanno nella buona volontà l’ unica colpa ascrivibile.
Ragazzi nessuna buona azione rimane impunita.
Ma tenete duro, sono con voi. Per quel poco che può servire…
Sarà che l’ estate è calda ma di aria ai denti ne stanno dando tanta in tanti.
Io per primo.
Manca solo di tornare sul progetto della navigabilità del Tevere e il mio prossimo post sarà “Assassinio sul Nilo”.
Alla prossima gente.

lunedì 30 giugno 2008

IL PICCOLO STAGNO


Quanti di voi si sono dilettati d’ estate con i gialli di Agata Christie?
Intere generazioni hanno portato sotto l’ ombrellone i mitici volumetti e si sono divertiti a seguire le avventure del pomposo Poirot o della sorprendente Miss Marple. Ecco ed è su quest’ ultima che vorrei soffermarmi.
La simpatica vecchina risolveva misteri inestricabili, riconducendo tutto alla dimensione del suo paesino.
Seguendo percorsi logici dettati dall’ esperienza diretta di quello che definiva “un piccolo stagno”, riusciva a ritrovare anche nelle realtà certamente più ampie delle cittadine inglesi i medesimi meccanismi sociologici e le relative cause e concause dei comportamenti umani.
Così svelava l’ autore di un furto di gioielli, creando un parallelismo con l’ autore di un furto di fazzoletti avvenuto nel suo paese d’ origine. O un assassino ricordandosi di un dramma contadino: dal particolare al generale.
Vi starete chiedendo, a questo punto, dove vuole arrivare a parare il nostro folle uomo qualunque,
Semplicissimo, applicando il metodo in direzione inversa mi vorrei spingere verso un’ analisi che va dal generale al particolare.
Le troppe divisioni a livello nazionale all’ interno della sinistra italiana hanno portato alla vittoria schiacciante della compagine di destra. Le troppe divisioni all’ interno della minoranza moglianese dove porteranno?
Siamo ad un anno dal confronto elettorale e già il campo di battaglia si è spostato sul “suolo” dell’ opposizione…. La storia ci insegna che una guerra sul proprio territorio è sempre disastrosa, anche se la si vince.

domenica 22 giugno 2008

CHI FA CAUSA AL SUO MAL PIANGA SE STESSO

I nostri tribunali sono gironi danteschi dove circolano uscieri carontiaci traghettano ignari cittadini verso laghi di carte bollate in fiamme, funzionari luciferini lacerano le loro carni a furia di timbrature sbagliate e ripetitive, demoniaci giudici sospendono sentenze ab eterno.
Sembra che però questo scenario apocalittico, veda un oasi di efficienza e celerità:
le cause a Berlusconi.
Se per Ustica ci si è dovuti scontrare con reticenze e muri di gomma, insabbiamenti e lungaggini, se Calipari rimarrà senza giustizia, i morti del Cermis sono stati barattati con Silvia Baraldini e un povero cristo fa causa nella speranza che un giorno i suoi nipoti possano avere una piccola parte di quello che spettava a lui. Per il Silvio ciò non esiste.
Contro di lui si scatenano e lavorano febbrilmente le stesse persone che impiegano 8 (OTTO) anni per scrivere una sentenza e per lui fior di avvocati riescono a far gelare quell’ inferno.
Ora non mi voglio schierare né tra gli innocentisti e né tra i colpevolisti, non ho né i mezzi né l’ intenzione. Mi pongo un’ altra domanda: quanto ci costa in termini di risorse economiche e disagi ai cittadini questo circo giuridico?
Ed a livello locale quali conseguenze porterà questo accanimento contro la corrente amministrazione? Quali sono stati, quali saranno e soprattutto chi pagherà i danni di questa “denuncio-mania” ?
Quasi sicuramente noi…. fortuna che potremo tornare a risparmiare qualche euro all’ eurospin…

giovedì 19 giugno 2008

LA REGOLA DEL SOSPETTO

Siamo un paese di “malpensanti”, dietrologi, teorici del complotto.
Emblematico è il caso degli Europei in corso:
Abbiamo cominciato a gridare al “biscotto” subito dopo i risultati della seconda giornata.
Eravamo quasi certi che l’ Olanda avrebbe preso il destro per eliminare in un sol colpo Noi e la Francia. Ci si informava già sulla possibilità di ricorrere contro eventuali “addomesticamenti” del risultato.
Mi duole pensare che lanciavamo quelle accuse perché noi l’ avremmo fatto.
Siamo un popolo di furbetti, in uno Stato dove si devono pagare più tasse perché tutti vorremmo evaderle e molti ci riescono. Dove si denunciano sinistri gonfiati perché le assicurazioni danno meno del giusto, le banche ci fanno pagare per rischiare con i nostri soldi, le poste ci chiedono 5 centesimi di euro per attaccarci un francobollo.
Siamo le nostre vittime e i nostri carnefici.
E a livello locale?
Diamo del nostro peggio.
Errori che ai nostri occhi diventano prove di corruzione,. Accuse più o meno velate di concussione. Ingiurie, minacce, politici e politicanti che risorgono e insorgono, vilipendio e sentenze sputate aprioristicamente.
Mi duole pensare che lanciamo queste accuse perché noi lo faremmo.
Vorrei essere smentito.

martedì 17 giugno 2008

...e tornammo a riveder le stelle

Dopo mesi di silenzio…

Salve ragazzi, ho impiegato diverso tempo per maturare un mio giudizio sugli ultimi accadimenti a livello nazionale e a livello locale, finalmente mi sento pronto per dire la mia.
E come al solito la mia natura di qualunquista mi spinge verso un cauto pessimismo.


Sintetizzo in maniera estrema il giudizio generale sulla scena politica italiana (mi riservo le analisi più approfondite per i successivi post):

la vittoria della destra è frutto della delusione generale per l’ operato del precedente governo che ha generato nella popolazione una strisciante sensazione di insicurezza e povertà, amplificata dalla litigiosità interna della coalizione di governo il cui unico collante era l’ “antiberlusconismo”.
le prime manovre del nuovo governo sono meri palliativi che anche se da un lato alimentano un alito di fiducia nel cittadino medio, di fatto non risolvono situazioni di disagio ormai endemiche nella società italiana. Si è cominciato con l’ aspirina ma la cura deve essere più drastica. Sempre meglio della sola speranza prodiana però..
l’ economia va rilanciata con sgravi alle imprese e soprattutto ai consumatori finali non tcon la redistribuzione.
ormai a pallone sanno giocare tutti, prima lo capiamo prima l’ Italia tornerà tra le squadre realmente più forti del mondo. Ricordiamoci dell’ Inghilterra dei primi decenni del secolo scorso,,, la presunzione non paga.

Passando alla politica o dovrei meglio definirla baruffa locale il mio cauto pessimismo diventa quasi audace:

EUROSPIN: adoro dire l’ avevo detto ma quando parlavo di tangenti e secanti paventavo la possibilità che tali denunce non fossero spinte da un senso di giustizia. Come non credo che queste denunce siano motivate dalla volontà di perseguire un illecito. Desolante.
TAFAZZISMO: qualche grande moralizzatore distribuisce mazzate a destra e a sinis.. no a sinistra no, ma più spesso finisce a darsele sui … politica credo derivi dal greco, e aria ai denti in greco si dice in modo diverso.
PREZZEMOLIAMO: e mi ci metto pure io, anche se in realtà riconosco tranquillamente che di aria ai miei denti ne ho data e ne darò. È tutto un fiorire di blog, dove però spesso si straparla e sgrammatica senza cognizione di causa. Ragazzi, discutiamo di tutto ma informiamoci bene, vedo poca gente che si documenta e cerca mezzi per ragionare che siano diversi dalla “fede” politica o dal bastiancontrarismo. Nota positiva: bravo sabinamente, non condivido tutto ma ci provate.

IN CONCLUSIONE:
tacevo perché come al solito avevo tante cose, troppe cose da dire su tutto. Sono un presuntuoso.

FUOCO ALLE POLVERI!

martedì 19 febbraio 2008

L’ AGO NEL PAGLIAIO


Si avvicinano le elezioni, e non vedo novità. Solo fuochi di paglia che servono per gettare fumo negli occhi degli elettori. Chi sarà, allora il vero ago della bilancia? Casini, che calzate abilmente due scarpe per piede è pronto (con tanto di giustificazione ambivalente) a saltare sul carro dei vincitori, oppure i vari Bertinotti o Storace che nascondendosi dietro un’ opportunistica coerenza si barricano in roccaforti ideologiche al solo scopo di preparare “ricatti” politici ai futuri governi? In questa guerra senz’onore ci saranno vincitori e vinti, ma comunque vada noi perderemo

giovedì 7 febbraio 2008

Chi vota-remo?

Si va alle elezioni, per cambiare.
Per cambiare cosa? Carroll diceva che bisognava correre fortissimo per rimanere immobili, e questo fa la nostra classe politica. A fronte di fallimenti ideologici e vuoti di programmazione ricorre ad una strategia che in natura è sempre vincente.
Il mimetismo.
Si cambiano nomi ( dei partiti badate bene, i nomi dei parlamentari sono sempre gli stessi ), si cambiano simboli, si cambiano schieramenti e il gioco è fatto.
Ma la sostanza? La sostanza è la stessa. Il nostro è un paese alle corde.
Ci stiamo impoverendo o forse ci stiamo accorgendo di essere poveri. Siamo allo stremo a causa di un egoismo generazionale che ha sempre rinviato alle future leve il problema di un sistema assistenzialista elefantiaco e inadeguato. Siamo stati storditi da un ingresso troppo veloce e svantaggioso (accettare il cambio a 1936,27 ha significato tacitamente avallare una svalutazione del potere d’ acquisto del 3,26 %: l’ equazione 1 euro = 2000 lire è stata automatica). La viscosità verso il basso degli aumenti delle materie prime (gas, petrolio etc) ci ha fiaccato. L’infinità di tasse gabelle e bazelli ci sono arrivati sul mento come un uppercut. Risultato?Una “nuova povertà” si è insinuata strisciando nel nostro paese.
E la casta cosa fa?
Invece di cercare soluzioni, programmi di recupero, sostegno etc si arrovella su nomi alleanze e sistemi elettorali.

lunedì 28 gennaio 2008

ECONOMIA O ECOMANIA?

I mercati internazionali, già terribilmente debilitati dal virus dei sub-prime, hanno subito un nuovo tracollo. Questa volta sembra sia stato provocato dalla “follia” di un singolo individuo, un “eco-maniaco”, nel senso di uno squilibrato con il pallino dell’ economia che con soldi non suoi (50, ripeto 50 miliardi di euro!!!) ha tentato un’ arditissima e misteriosa speculazione.
Misteriosa, perché quali scenari di guadagno ipotizzava è in grado (forse) di spiegarlo solo lui, ma anche perché come abbia fatto un mediocre trader a poter disporre di una cifra simile rientra nei dogmi dei nuovi mercati.
Trentuno anni appena compiuti, studi non brillantissimi ed a detta di suoi ex professori neanche una brillantissima mente, questo Carneade ha messo in ginocchio la maggiore banca di Francia. E noi poveri piccoli investitori… Ora, con un po’ di sana dietrologia ed un pizzico di propensione alla teoria del complotto, mi chiedo:
è credibile?

venerdì 25 gennaio 2008

Quali scenari apre questa crisi di governo?

Secondo il “canovaccio” parlamentare , alle dimissioni del Presidente del Consiglio segue un giro di consultazioni tra il Presidente della Repubblica e i vari capogruppo . In questo “nuovo atto della commedia politica”, il Presidente della Repubblica dovrebbe stabilire, dopo aver ascoltato tute le forze politiche , se esiste ancora la possibilità di “creare” una maggioranza. Quindi procedere o ad un Prodi Bis o alla nomina di un nuovo Premier, oppure ancora, nel caso (come sembra prospettarsi) non vi sia la possibilità di una maggioranza che porti ad un esecutivo in grado di governare, sciogliere le camere.
Ma, e qui l’ uomo qualunque che è in me balza fuori, i 400 parlamentari che non hanno maturato il vitalizio e che con ogni probabilità non verranno mai più rieletti (sono illustri sconosciuti che si sono visti eleggere, scusate nominare in virtù di una legge elettorale assurda) che faranno adesso?

martedì 22 gennaio 2008

Qui lo freghiamo, qui ti frega. (diceva un avvocato…)


I SUB-PRIME mettono in crisi il sistema bancario americano e chi ci rimette?
Non i banchieri a stelle e strisce ma i piccoli risparmiatori di tutto il mondo.
Perché?
Semplice, mascherati in quelle obbligazioni (che proprio perché “garantite al riparo dalle fluttuazioni della borsa”, ci rendevano un misero “nientepercento”) ci sono i meccanismi di salvaguardia dei quei furbacchioni dei banchieri che scaricano su di noi i rischi delle loro speculazioni.
Se si guadagna, si guadagna in due. Poco noi e molto loro. Se si perde, si perde solo noi.

venerdì 18 gennaio 2008

LETTERA DI UN ITALIANO QUALUNQUE (Grazie Sig- Della Torca)

"La famiglia di Mastella e quella degli italiani" è una sorta di sunto di una giornata nerissima per la Repubblica Italiana... Di Pasquale Della Torca
Giovedí 17.01.2008 18:36

"La famiglia di Mastella e quella degli italiani" è una sorta di sunto di una giornata nerissima per la Repubblica Italiana. Sì, lo so, è troppo reboante questa affermazione, ma è profondamente sentita.
In questi ultimi due giorni, quasi costantemente sintonizzato su Radio Radicale, fin dal primo lancio di agenzia su quello che si sarebbe rivelato prima l'affaire Mastella e, poi, pian pianino, la saga dei Mastella - una ubriacatura che ha trovato il suo acme nella conferenza stampa-comizio beneventana del leader maximo uderino -, i miei sentimenti sono passati dallo stupore alla rabbia allo scoramento più profondo quando, nel primo pomeriggio ho ascoltato il discorsetto di Prodi alla Camera dei Deputati.
La logorrea, il fiume spesso insignificante di parole, gli strafalcioni, le ovvietà, la tristezza di un italiano privo di verve e brillantezza ideologica, il trasandato parlare tanto per parlare degli onorevoli deputati e senatori mi ha fiaccato!
Il discorso stinto e paludato del signor Presidente del Consiglio ha, inoltre, rafforzato in me il malessere più profondo e la delusione cocentissima per la fiducia mal riposta al momento della scelta elettorale.
Non è tanto il tirare a campare a tutti di costi del signor Prodi o la sferzante familistica e poco istituzionale "rivolta" del signor Mastella che sono portatori di interessi particolari e che non servono veramente all'insieme, cioè alla comunità che gettano nello sconforto, ma l'unanimità nella vuotezza di tutti, o quasi, i rappresentatnti del popolo.
A questo proposito tra le tanti frasi che mi hanno colpito nel discorso che il Papa avrebbe dovuto tenere alla Sapienza, mi ha colpito perticolarmente, perché perfettamente aderente a quanto accaduto in queste ultime ore questa frase: "La sensibilità per la verità sempre di nuovo viene sopraffatta dalla sensibilità per gli interessi".
Nella logorrea degli onorevoli deputati e senatori, nell'invettiva del signor Mastella e nella sterile comunicazione del signor Prodi c'è tutta la significanza e la grandiosità solare di quella frase.I cittadini sono sitemati; la tregenda si avvia alla solita conclusione: lorsignori si son dati da fare per garantirsi ancora per molto la lauta pagnotta.
Ci è stato detto che le istituzioni attendono Mastella e l'interim ne rappresenta l'attesa, come se si potesse concedere a cuor leggero un anno sabbatico o una mediocre aspettativa tanto la Giustizia per come è combinata può andar bene anche senza un Ministro a tempo pieno. I senatori di Forza Italia ci hanno detto che Bassolino può stare benissimo al suo posto tanto la monnezza che ci travolge da un paio di mesi in fin dei conti è un fatto dovuto alla sovresposizione mediatica.
Ci è stato detto che il Governo è vivo e vegeto e navigherà, in perfetto stile prima repubblica, con l'appoggio esterno dell'Udeur... Non ho, a questo, più parole ma mi rimane sempre un voto da far valere al momento opportuno. Cordiali saluti.
Pasquale Della Torca

mercoledì 16 gennaio 2008

Quando la libertà di pensiero diventa censura

Secoli di oscurantismo, roghi e scomuniche hanno lacerato in modo quasi irrecuperabile i rapporti tra il mondo della scienza e la religione cattolica.A volte, però, si rischia di farsi prendere la mano, e ,arroccati su posizioni inamovibili, si passa dalla ragione al torto. Così è di questi giorni la “rivoluzione copernicana” del dogmatismo.”, le fiamme alle pire sono state date da quelli che dovrebbero essere adepti della setta dei “pensatori liberi”. Scienziati e aspiranti tali che dovrebbero fare della libertà di pensiero la loro bandiera, hanno alzato barricate contro la libertà del Papa di esprimere il suo. La pena di morte non è una risposta a chi ha commesso un omicidio, allo stesso modo non è impedendogli di parlare che si risponde a chi ha imbavagliato l’ altrui pensiero.

“Le mani in masta”

Chi maneggia u mele se lecca e deta.
È un modo di dire del mio paese.
Forse può evocare una visione cinica della vita ma è la visione che ha l’uomo qualunque. A qualsiasi livello politico, locale o nazionale.. “Scambio di favori” è questa l’ ipotesi al vaglio della magistratura che sta indagando sulla moglie di Mastella. Nella nostra cara Italietta dove il posto lo ottieni grazie alle conoscenze ed alle spintarelle dove si chiedono regali o soldi per agevolare pratiche dovrebbe essere considerato un peccato veniale. Purtroppo

venerdì 11 gennaio 2008

TERMO - VALORIZZIAMO?

Siamo i soliti struzzi, solo che invece di nascondere la testa sotto la sabbia nascondiamo i rifiuti sotto terra.
Stati che sono avanti decenni luce rispetto a noi nella tutela dell’ ambiente (Germania, Svizzera etc etc) utilizzano da tempo i famosi termovalorizzatori..
Sicuramente l’efficienza energetica di queste “centrali a immondizia” non è esaltante.
Certo, si può obbiettare sull’ emissione in atmosfera dei fumi della combustione, ma l’alternativa è seppellire gli stessi veleni sotto terra.
Si potrebbe anche sindacare sugli odori di tali fumi, ma non mi sembra che le discariche attuali siano da meno in quanto a “impatto olfattivo”.
A questo punto mi domando: quali interessi si proteggono continuando a smaltire (o meglio non smaltire) i rifiuti in questo modo?






martedì 8 gennaio 2008

Se potessi avere 100 € al mese

1Stanno discutendo se darci un aumento di 100.00 € mensili. Lo spalmeranno in più anni. Così, se prima era poco, diverrà inutile. Un imprenditore ha provato a vivere per un mese con lo stipendio che percepivano i suoi operai,… ha concesso loro un aumento di 200,00 €. E se ci provassero i nostri politici a vivere con i nostri stipendi?

giovedì 3 gennaio 2008

Emergenza Rifiuti


La sindrome di Nimby, not in my back yard, non nel mio giardino. ha assunto proporzioni vastissime in tutto il mondo ed ha trovato nel Bel Paese terreno fertile.
Il partito del No in Italia ha proporzioni inimmaginabili. No alla TAV, no agli inceneritori, no al nucleare, no al ponte sullo stretto… Solo per citare i casi più eclatanti. Le conseguenze sono ritardi, blocchi, perdite economiche, tensioni sociali e incertezze sul Futuro. Se in Italia si comincia a marciare e a gridare NO dopo poco ci si trova alla testa di un corteo, e se si giocano bene le proprie carte si può entrare in politica e sistemarsi. Forse il treno ad alta velocità non passerà mai in Val di Susa, ma se anche lo facesse noi lo avremmo già perso.

mercoledì 2 gennaio 2008

Buon Anno!

Sono stato in ferie.
Del resto sono un uomo qualunque e tutti vanno in feri e a Natale.
Banale.
Come banale è stato, a mio avviso, il discorso del Presidente. Se ne accorge adesso, io è una vita che lotto con il 27 del mese…
E banali sono le dichiarazioni del Mortadella (fosse stato almeno il Cotechino, uno sotto le feste poteva trovargli una ragione…). L’ ottimismo è ormai solo uno slogan pubblicitario, anche in politica.