pensa troppo ... riflessioni sull' uomo, l' italia... magliano sabina...

venerdì 26 settembre 2008

Sulla coerenza


Mi sono interrogato molto sul significato che si può dare alla parola “coerenza” nei vari ambiti in cui può essere utilizzata: vita, politica, credo religioso… e, perché no, fede calcistica.
Confesso di avere le idee un po’ confuse al riguardo.
Per definizione sarebbe coerente colui che prosegue per il suo cammino senza tentennamenti per tutta la durata della sua esistenza.
...

Non sono un uomo coerente.

...
Tranne calcisticamente.

Troppe volte ho messo in discussione le mie idee, ne ho trovato le falle, le ho cambiate, rivisitate, abbandonate totalmente per passare a concetti anche profondamente diversi.
A volte diametralmente opposti.
Soprattutto in politica.
Solo oggi però sento di avere la maturità necessaria per riconoscere che nel caso del fallimento d’ una idea si debba avere l’ umiltà necessaria per rimettersi in gioco e cominciare da capo a meditare un proprio pensiero o percorso.
Quindi sono un incoerente.
È un difetto?
Non lo so.
Certi giorni penso di sì, certe volte mi convinco del contrario.
Sono incoerente anche in questo.
Di certo però, questa mio difetto (???) mi concede la possibilità di imparare da i miei errori.
Questo mio difetto mi consente di mettermi continuamente in discussione, di non avere verità assolute e dogmatiche, di liberarmi da kantiani occhiali che molte volte invece di aiutarci a vedere distorcono la nostra percezione della realtà.
E ai miei occhi questo e un giusto modo di approcciare le problematiche e la vita stessa.
Può dunque da un sì tale esecrabile difetto nacere una qualche qualità?
Credo di si.
Credo fermamente che, se correttamente indirizzata, una “certa incoerenza” sia un mezzo pregio, forse “padre di una qualità minore”.

Più leggo alcune affermazioni più vorrei che ci fosse più gente piena di “difetti” in giro.
Ci sono troppe persone coerenti, che dalle loro cattedre s’ arrogano il diritto d’ insegnare il “loro verbo".

Se non riescono a "peggiorarsi" almeno un pò che almeno tacciano ogni tanto.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

La coerenza, è evidente per tutti, è più una utopia che una caratteristica. Nessun uomo può credere di essere totalmente coerente con se stesso, con ciò che ha detto o fatto, perchè la vita presenta una innumerevole sequenza di casi che ci portano a comportarci anche diversamente da ciò che abbiamo fatto o detto in passato.

Tuttavia credo che possa ritenersi "essenzialmente coerente" l'uomo che nella sua vita non si stanca di "cercare la verità". Cercare la verità non significa essere necessariamente coerenti con ciò che si è detto o fatto, ma significa percorrere una strada in cui il punto di arrivo (per quanto impossibile da raggiungere nella sua assolutezza: la verità) è sempre davanti a noi. Quante volte pensiamo che per arrivare al posto X sia meglio fare una strada, fin quando non veniamo a sapere che esiste una strada migliore, più veloce. Ebbene, in questo caso io non sto mentendo al mio scopo (che è quello di raggiungere quel punto - la verità) ma sto semplicemente aggiornando la mia conoscenza, sto adattandomi a una realtà che non conoscevo, la quale mi permette di raggiungere più facilmente la meta.

Credo che "la coerenza apparente" (quella con ciò che si dice e si fa) sia una caratteristica disumana. Questo perchè l'uomo è di per se imperfetto: non conosce la verità tutta intera, e per questo necessita di apprenderla un po' alla volta, magari sbagliando anche. Se seguissimo la coerenza apparente rischieremmo solo di cadere in un dannoso formalismo.

La "coerenza sostanziale" è invece la caratteristica vera dell'uomo. Sebbene non conosce il mistero che lo sovrasta, non si dà pace: cerca, pensa, immagina soluzioni; a volte prende anche delle cantonate paurose, ma non mente mai al suo unico e profondo scopo: conoscere la verità.

uomoqualunque ha detto...

Trovo la tua analisi puntuale e condivisibile.
È questo esattamente il punto che cercavo di focalizzare nel mio post.
Il tuo intervento ne ha implementato l’ efficacia. Grazie per l’ estrema correttezza e puntualità formale.