pensa troppo ... riflessioni sull' uomo, l' italia... magliano sabina...

lunedì 27 ottobre 2008

per una volta copiamo...

Su segnalazione di un lettore riceviamo e pubblichiamo:





L’ITALIA IMMOBILE: MA PERCHÉ?I

In un pregevole articolo sul “Corriere della Sera” dal titolo “L’Italia Immobile”, Ernesto Galli della Loggia descrive “Un Paese fermo”, incapace di portare a termine le riforme di cui discute da decenni e di realizzare le grandi opere pubbliche. La ragione è questa: “siamo una società prigioniera del passato… che ama crogiolarsi sempre negli stessi discorsi, nelle stesse contrapposizioni, nelle stesse dispute, assistere sempre allo spettacolo degli stessi gesti e degli stessi attori…”, che “fugge come la peste ogni rottura e conflitto veri”.

Però, dire che la società è prigioniera del passato è un altro modo per dire che si tratta di una società immobile. Il punto è: perché è immobile?

Si possono azzardare alcune ipotesi. L’Italia ha tendenza ad importare le grandi rivoluzioni intellettuali e ad esagerarle. La più grande rivoluzione dei tempi moderni è quella francese ma è nel nostro paese che il giacobinismo è ancora vivo, prima sotto il nome di comunismo, poi sotto quello di giustizialismo. Il Sessantotto fu inventato negli Stati Uniti e portato alla sua massima espressione pubblicitaria in Francia ma solo in Italia è ancora una categoria vivente dello spirito. C’è gente che dice “ho fatto il Sessantotto” come dicesse ho combattuto la battaglia di Maratona. I principi di quel movimento – l’antiautoritarismo sciocco, l’egualitarismo utopico, l’ignoranza accoppiata al diritto alla promozione - sono ancora validi per la maggior parte delle persone. Un altro fenomeno importato, quello ecologista, da noi è diventato mania e paralisi programmatica. Da un comunismo che si voleva, almeno a parole, “progressista” si è passati ad una mentalità “regressista”. L’ideale è andare a piedi e mangiare patate biologiche.

L’Italia è così convinta di essere al massimo livello di tutto da essere incapace di correggersi. Da noi la fine del comunismo non è nata da una riflessione sui pessimi risultati da esso raggiunti, ma dalla sua insostenibilità internazionale. Quando in tutto il mondo occidentale esso è rovinato a terra sotto l’enorme nuvola di polvere del Muro di Berlino, in Italia ci si è aggrappati al passato. Si sono strizzati gli occhi sulla realtà, pur di non cambiare. La falce e il martello sono stati abbandonati solo quando hanno fatto l’effetto di un calesse in una pista di formula uno. Cioè quando non sono stati più di moda.

La novità successiva, da un lato apparentemente a-partitica, dall’altro capace di salvare il nocciolo del comunismo, è stata l’ambientalismo. Questo, essendo d’importazione, è stato ovviamente spinto ad estremi altrove inconcepibili. Ci si è eroicamente battuti contro la TAV, contro l’energia nucleare, contro le nuove strade, contro il Ponte sullo Stretto, perfino contro il Mose che potrebbe salvare Venezia. Contro tutto, come scrive Galli Della Loggia. Si sono risparmiate le lampadine perché servono alle serate mondane nei salotti buoni.

Un ulteriore motivo per l’immobilità italiana è l’estrema faziosità politica. Se il governo propone di fare qualcosa, la metà del Paese che l’avversa non si chiede se sia giusta o no, si chiede se c’è un motivo deteriore, per farla. Il Ponte faciliterebbe e accelererebbe la traversata dello Stretto? No, se vogliono farlo è per dare soldi alla Mafia che sicuramente lucrerebbe sui lavori. Una riforma della giustizia renderebbe meno scandalosi i tempi dei processi? La prima cosa da vedere è se per caso non favorisca Berlusconi. Questa mentalità è così radicata che ormai è divenuta preconcetto: qualunque iniziativa di qualunque maggioranza non può che avere motivazioni criminali e risultati disastrosi. Come muoversi, a questo punto, avendo per giunta alleati timidi e nemici spietati? Meglio l’immobilità.

Parecchi politici si saranno certamente resi conto che gli italiani sarebbero contenti di vedere un governo coraggioso. Lo si vede in questi giorni con la popolarità di Berlusconi. Ma lo stesso Cavaliere di Arcore ha potuto fare quello che sta facendo perché – grazie al suo enorme carisma e al sostegno che gli hanno dato gli italiani nel 2008 - da un lato ha inglobato Alleanza Nazionale, dall’altro ha eliminato Casini e i suoi accoliti. I frenatori del convoglio. E questo richiede un’ultima spiegazione.I costituenti, per evitare che il nostro Primo Ministro potesse ancora chiamarsi Benito Mussolini, gli hanno tolto tutti i poteri. È stato come se, per evitare che un guidatore commettesse eccessi di velocità, si fosse tolto l’acceleratore. Il governo è stato svirilizzato. La Costituzione, con la proporzionale pura e un esecutivo imbelle, è come se avesse teso all’ingovernabilità. Si è passati dalle pose gladiatorie e ridicole di Mussolini a un paese succubo della piazza, delle sue ubbie e delle sue fazioni. Lo stesso Parlamento ha troppo spesso dato lo spettacolo di un’anarchia imbelle e parolaia. E da questo, ovviamente, è nato l’immobilismo. Per giunta, il partito rivoluzionario per definizione, quello comunista, è stato per decenni il guardiano più inflessibile dello statu quo: quando si è parlato di modificare la Costituzione, divenuta un totem, è sempre stato pronto a difendere il primo diritto attribuito a tutti: quello di dire di no.

Gli italiani non si chiedono in che modo possano andare incontro al futuro o in che modo possano migliorare la propria situazione: ormai sono soltanto sessanta milioni di campioni di sopravvivenza.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

giovedì 16 ottobre 2008

mhh...

Il Presidente Marrazzo è venuto a trovarci.
Indubbiamente ha avuto coraggio.

Forse è stato più spinto dalla minaccia di secessione e dalla vicinanza delle amministrative che dalla consapevolezza della necessità di un suo intervento nelle delicate questioni che stanno perturbando la tranquillità della nostra cittadina.

Ora ha preso impegni e fatto promesse.

Veramente, non ho capito esattamente quali, ma qualche cosa ha detto.
Mi auguro che serva a qualcosa e che non sia un nuovo spot elettorale e basta.
Abbiamo bisogno di fatti e non di pugn…

Come giustamente dice quel noto assessore romagnolo che vorrei tanto amministrasse magliano.
Almeno rideremmo di più.

giovedì 9 ottobre 2008

La gallina dalla uova d' oro


È scoppiata la bolla speculativa sulla quale galleggiava il castello di carte dell’ economia mondiale.
Mentre ancora i nostri politici si scannavano (in piazza) sulle verità dogmatiche dei sistemi capitalistici o comunisti, alcuni geni finanziari s’ inventavano un sistema fondato sulla regola base del prestigiatore:
Distrarre il pubblico.
E si miei cari amici.
Questi novelli Houdinì, creavano bond, fond, united linked e chi più ne ha ne metta articolati come scatole cinesi.
Fondi che investivano in altri fondi che a loro volta compravano azioni di altri fondi che erano creati grazie alla vendita allo scoperto del debito irriscuotibile di poveri cristi privi di reddito.
E come giustificano la caduta delle borse mondiale?
Con il crollo della fiducia degli investitori.
Ma quale crollo di fiducia!
Semplicemente gli investitori hanno scoperto il trucco del mago e di conseguenza lo spettacolo ha perso il suo fascino. Quello che prima era magia adesso ai loro occhi è solo una truffaldina prova di abilità.
Hanno ucciso la loro gallina dalle uova d’ oro. Troppa ingordigia.
Personalmente ho tolto i miei (pochi) risparmi già da tre mesi, quando tutti i grandi magnati invitavano alla calma e cercavano di tranquillizzare gli operatori del settore.
Avevo chiesto in che maniera erano strutturati i miei fondi e nessuno mi aveva saputo spiegare.
Alla quarta scatola cinese mi sono fermato ed ho detto ok ridatemi i soldi.
Adesso li ho messi al sicuro, sotto una mattonella.

mercoledì 1 ottobre 2008

Mi vien da ridere


Siamo un paese di paradossi.
La crisi economica investe i mercati internazionali, le banche sono all’ asfittica ricerca di fondi e liquidità, dovrebbero quindi aumentare i tassi d’ interesse sui nostri conti corrente e libretti di risparmio. Io prendo lo 0,15% e non al netto delle imposte di bollo.
Il mercato della telefonia fissa è stato liberalizzato… fino all’ ultimo miglio. E i prezzi sono ancora tra i più alti d’Europa.
Le assicurazioni sono care e non pagano perché la gente tenta di truffarle, la gente tenta di truffarle per ottenere il giusto.
Il libero mercato dell’ energia e dei carburanti, doveva portare vantaggi ai consumatori, invece ha portato alla creazione di cartelli sempre più solidi. Quaresma lo pago io con i mie (rari) pieni.
C’ è in giro una sensazione sempre più diffusa di povertà, in Argentina sarebbe stato il tracollo, in America ci sarebbe stata una catena ininterrotta di yuppies suicidi, noi Italiani continuiamo a risparmiare. Anche se ci danno lo 0,15%.
Si fanno indagini, si dispongono sequestri, centinaia di migliaia di euro di spese legali per impedire un traffico illecito di materiale inquinante. E poi si lascia lo stesso materiale a percolare...
Ma tenetene dei campioni e levate dai c…. quella merda! Le spese le imputerete poi!
Gli ospedali sono una voragine aperta sui conti della sanità pubblica e quando si ha un reparto funzionante lo si “riorganizza”....
Ma pensate a riorganizzare il vostro cervello!
Ci si lamenta che alcune opere pubbliche possono favorire interessi personali?
È questo che devono fare, devono favorire gli interessi personali, ma del più alto numero possibile di persone!
Siamo un popolo assurdo.
Di Pietro, per far chiarezza su alcuni conti, ha fermato talmente tanti cantieri pubblici che ha bruciato in affitti di macchinari, giornate di lavoro pagate a operosi piccoli ragionieri umpa-lumpa chini su polverosi libri mastri alla ricerca dello storno perduto, interssi su prestiti alla imprese il triplo (stima per difetto ndr) di quello che veniva ritenuto speso in eccesso.
Tangentopoli, inconcepibilmente è stata la rovina del sistema italiano.
Prima mangiavano, ma mangiavano tutti.
Quello è stato un colpo assestato non all’ illegalità ma un un sistema economico deviato ma funzionale. Adesso si pagano lo stesso tangenti, ma in modo più intelligente e l' economia ristagna...
Avrebbero dovuto arrivare fino in fondo.
È mai possibile che dobbiamo indignarci di fronte agli scandali che portano alla luce Striscia o le Iene. Dovremmo indignarci verso gli stessi illeciti scoperti dalla GdF.
Ci vuole un genio per capire che se uno è un nullatenente non può avere uno yacht, o che se un libero professionista guadagna 20000 € l’ anno, ma la moglie ha intestata una villa da favola, forse è un evasore?
Sono sempre più sconcertato.
Il nostro è un paese dove si decide per legge che in una strada si deve andare a 70 all’ ora e poi bisogna avvertire con cartelli aprova d' avvocato che chi infrange quella legge può essere punito. C’ è il limite, è sufficiente quello! Lo devo rispettare.
E i limiti… i nostri limiti sono ancora quelli di quando le automobili andavano a 80 all’ ora e avevano una frenata di 1 chilometro.
O producete macchine che vanno più piano o alzate i limiti!
Un ultimo sassolino.
Se chi si prostituisce provoca intralcio al traffico, perché non gli tolgono i punti dalla patente?
Così finiamo in bellezza...