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giovedì 14 agosto 2008

FERRAGOSTO


Mille e non più mille.
In barba a catastrofiche profezie abbiamo superato indenni date dal mistico fascino.
L’ anno mille, il 1984, 1 gennaio 2000, ma c’ è ancora una data che ci schiavizza:
il 15 agosto.
E la cosa più avvilente è che questa non è un appuntamento temporale che si dovrebbe verificare una sola volta, come potrebbe essere il 2012 maya, ma è una un infausto giorno che puntualmente si ripresenta ogni anno.
“Il villeggiante mannaro”
In questa specifica rotazione sull’ asse del nostro globoide, milioni di zombizzati lavoratori vengono costretti ad assentarsi dai rispettivi siti produttivi, riversarsi in intasate autostrade e tangenziali e vedere i loro risparmi sacrificati sull’ altare d’ un faticoso riposo forzato.
Ma da dove nasce quella che potremmo chiamare “La maledizione della ferie imposte”?
Ormai un secolo orsono dei misteriosi seguaci del Culto del Progresso, decisero che in questa precisa congiunzione astrale la Fabbrica dell’ Automobile di Torino dovesse rimanere chiusa per consentire il riposo degli operai (ed anche per consentire agli operai di utilizzare i mostruosi carri senza cavalli che ivi venivano prodotti).
Fin qui nulla da eccepire.
Se non fosse che altri sacerdoti di culti minori seguirono l ‘esempio e agevolati in questi da integralisti del Sacro Diritto Cieco (sindacalisti miopi) consolidarono nel tempo attraverso un imposta sacralizzazione questa scellerata consuetudine.
Ora vi starete chiedendo, se non siete anche voi impegnati nel pellegrinaggio impostato da questa pratica devozionale, ma che caspita va farneticando l’ uomo qualunque?
Vi siete mai chiesti del perché esiste “l’ alta stagione”?
A causa del ferragosto saremo condannati in eterno a pagare il doppio per poter fruire del nostro meritato riposo. Perché chi non santifica il 15 agosto e condannato all’ inferno del disservizio totale.
Buone ferie ragazzi.

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