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lunedì 22 giugno 2009

Il "qualunque pensiero"

Non ho mai considerato in modo negativo la parola qualunque.
Al contrario di molti che nel loro sentirsi diversi s’ inquadrano in movimenti o partiti politici fino a confondervi la propria identità, io mi sono sempre sentito “uno qualunque” e in questo ho trovato la mia unicità. A causa del mio sentirmi troppo “qualunque” sono rimasto fuori dal coro. O meglio fuori dai cori.
Già perché oggi ammettere di pensarla qualunquisticamente vuol dire avere il coraggio di esprimere il proprio pensiero (il “Qualunque Pensiero”) scevro da qualsiasi omogeneizzato mentale fornito da un partito. Così si cercano soluzioni, si prendono posizioni, si vota anche, scegliendo ciò che in quel momento “qualunque” ci sembra migliore, senza un minimo rimorso di coscienza. Senza la benché minima costrizione ideologica.
Che gli altri, gli impegnati, i dottori della politica e della morale si tengano la loro libertà d’ essere l’ uno simil l’ altro. Io mi tengo ben stretto il mio “qualunquismo”.

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