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mercoledì 29 aprile 2009

CANE MANGIA CANE

La sinistra italiana nasce come partito d’ opposizione.
La diffusione sul territorio, la forte presa emotiva sui superstiti della seconda guerra, l’ abilità oratoria di dirigenti formati alla scuola di partito, il fascino indiscusso (ed indiscutibile) dell’ idea dell’ uguaglianza, la presenza di nemici definiti e definibili (capitalismo e padroni) ma anche la consapevolezza del proprio ruolo e dell’ impossibilità della responsabilità di governo (conventio ad escludendum) sono state le fondamenta su cui quest’ area politica ha edificato la propria fortuna.

Ora il momento storico è cambiato, il senso di tutto ciò va svanendo e con esso l’ identità stessa dell’ essere di sinistra comincia a fare sinistri (involontario gioco di parole) scricchiolii.

Ne nasce una parcellizzazione incredibile di quello che era un movimento coeso e unitario che ha portato alla situazione attuale.
Situazione che vede tutti i tentativi di riunificazione concludersi in un una immiscibile emulsione.

Da ciò trae vantaggio solo il “Cavaliere Mascarato” che, pessimo politico ma grande venditore,
ha saputo accordare il suo strumento al diapason della gente comune.La gente che ha perso interesse alla bagarre politica e che è più interessata al saldo dei propri conti correnti che alla Lotta di Classe.

Emblematica è l’ immagine che vien fuori dai vari congressi di partito:
Si prospetta una nuova generazione di politici “professionali” preparati (a volte anche poco e male) a gestire in modo aziendale le sorti dei loro partiti.

In tutto questo la nota dissonante risulta essere quella dei partiti di sinistra che vedono sfornati dalle fucine dei loro laboratori politici personaggi privi di quell’ appeal proletario che li rende “fascinosi” al loro elettorato storico.
Si, perché, soprattutto a sinistra si è perso contatto con il “popolo”.
La Classe Operaia, il Proletariato Moderno, non si vede più rappresentato da questa èlite “culturosa” e saccente.
Il messaggio che una volta era diretto e chiaro è divenuto fumoso e parolaio.
Si è passato dagli scantinati sede dei vari comitati ai Loft. Dai Circoli Benassi ai Country Club.
E la gente fatica a metabolizzare questi cambiamenti.

Dall’ altro lato la “laicizzazione” della media borghesia ha fatto breccia nei cuori dei “busta-pagati” che, unici impossibilitati al mascheramento dei redditi, sono da sempre il bacino dal quale si attinge acqua per innaffiare le politiche dispendiose di certa sinistra.

La cosa mi preoccupa, perché finché non vi sarà una presa di coscienza dei vertici di sinistra sarà difficile avere la giusta contrapposizione di forze necessarie ad un dibattito dualistico.
Rischiamo che la contrapposizione sia solo scontro rancoroso (come del resto ormai da anni) ma in una nuova dimensione di solo antagonismo, scevro da un qualsiasi voglia rappresentare esigenze e sentimenti dell’ elettorato.
A parte quello di antipatia verso il Berlusca.

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